venerdì 31 dicembre 2010

PERCHE' RECUPERARE VECCHI PC CON LINUX

Perchè un pc diventa vecchio

Un pc diventa vecchio per questioni naturali legate all'uso e quindi si parla di usura non di vecchiaia, ma in questa nostra trattazione si tratta di definire "vecchio" un computer non in grado di supportare le attuali esigenze informatiche e grafiche e che, solo per questo, reputato da scartare. I programmi oggi sono per lo più orientati a soddisfare le necessità visive dell'utente e la componente grafica, quella più dispendiosa in termini di risorse del pc, la fa da padrona richiedendo schede grafiche sempre più potenti ed una quantità di memoria in costante aumento.
PC di due o tre anni fa non sono in grado di soddisfare le esigenze grafiche non solo dei singoli giochi o programmi di oggi, ma anche dell'ultimo sistema operativo commerciale che, per coprire una sostanziale stagnazione tecnologica, si è vestito di soluzioni grafiche per lo più inutili, ma assai dispendiose.
Eppure quei pc sarebbero certo in grado di adempiere ai propri compiti di produttività o di semplice diletto.
C'è chi vede, in questa corsa a rottamare quello che è ancora efficiente, una volontà precisa di costringere gli utenti ad acquistare un nuovo pc, aumentando quindi i guadagni non solo di chi vende hardware, ma soprattutto di chi vende software; il sistema operativo per la precisione.
Sono sostanzialmente convinto anche io che non è un caso che il pc di quattro anni fa sia dichiarato "vecchio" per "invitare" l'utente a comprarne uno nuovo.
Eppoi c'è una questione più sottile da analizzare.

Con la nascita del peer to peer (P2P), le major cinematografiche e musicali, hanno visto perdere il loro enorme potere economico, così come le sofwtare house. La necessità di proteggere il proprio prodotto, ha portato ad una ricerca isterica di soluzioni per contenere lo scambio gratuito di prodotti al di fuori della ghigliottina rappresentata dalle major di cui sopra, in favore dell'acquisto forzato degli stessi prodotti. Una di queste soluzioni è stata quella di inserire, all'interno dei pc, componenti hardware che, in simbiosi con componenti software di un particolare sistema operativo, portano l'utente a non essere più padrone del proprio pc ed a subire varie restrizioni inviolabili. Appare ovvio che se la gente si tenesse il proprio computer "vecchio", questa corsa al censurare lo scambio di conoscenza e arte, terminerebbe ancora prima di partire.
Nella visione dei sostenitori del DRM, l'acquisto di nuovi computer equipaggiati del "nuovo" sistema protettivo è una cosa buona e saggia.

Da quanto detto si evince che un computer non diventa vecchio, se lo si vuole mantenere efficiente e usabile. Al massimo si può usurare, ma come tutte le macchine ha pezzi che si cambiano e si riparano. Non vi fidate di chi vi dice che "non conviene". A lui non conviene, a voi si.
Ad esempio un pc domestico (per uso generico non professionale) lavora senza guasti per almeno 5 anni e poi un giorno si rompe l'hard disk. Se lo si ripara, inserendo un nuovo hard disk più capace magari, è assai probabile che lavori per altri 5 anni senza guastarsi; ergo dopo dieci anni di impiego si può pensare di cambiare il pc avendo sfruttato del precedente, quasi tutte le risorse.

Perchè cercare di recuperarlo

Le ragioni per cercare di recuperare o espandere la vita di un pc sono numerose :

  1. Si sono spesi dei soldi e si vuole che rendano il loro valore. E' una ottima ragione per volere estendere la vita del proprio pc. I soldi non crescono nell'orto!
  2. Il pc in realtà non è vecchio. Tre o cinque o 7 anni non sono troppi per un pc, ma dipende anche da come lo si è trattato. Se se ne è avuta cura sufficiente, un pc può durare 10-12 anni senza necessità di essere sostituito.
  3. Non si vogliono spendere altri soldi dato che, come detto sopra, non crescono nell'orto e si decide di voler devolvere i propri denari verso altri interessi. Semmai se proprio si vuole investire sul proprio pc, vale la pena di acquistare accessori ed espansioni (RAM, hard disk esterni, memorie flash, webcam, microfono, impianto surround)
  4. Non si hanno scopi precisi per volerlo cambiare e quindi non c'è alcuna ragione per cambiare il pc. Quello che si faceva con quello "vecchio" lo si farebbe anche con quello nuovo? Allora tenetevi il vecchio e usatelo come vi pare. Lo conoscete, non dovete muovere fili o altri ammennicoli e non dovete chiedere niente a nessuno.
  5. Lo si vuole donare a enti o scuole per puro scopo filantropico e impegno civile. E' un ottimo motivo per consegnare direttamente il pc presso la scuola di vostro figlio o presso una biblioteca, ma non datelo ad un rivenditore di pc. Non avete bisogno di guadagnare (pochissimo), ma solo di rendere migliore il vostro animo e la vostra società.
  6. Lo si vuole condividere con altri a fini didattici, come coi vostri figli, affinchè si facciano esperienza. E' un buon motivo, ma non compratene un altro.
  7. Non si vuole incorrere negli isterismi del DRM che è veramente una piaga della conoscenza. Con un computer nuovo ci incapperete senza soluzione. Sarete controllati e non ve ne accorgerete nemmeno. Dovrete sottostare a licenze capestro e non sarete mai padroni, ne del vostro hardware, ne del vostro sistema operativo.
  8. Si ha intenzione di usare altri sistemi operativi e dato che Linux/BSD ed altri sistemi sono in grado di ridare al vostro pc il lustro dei tempi migliori, è una ottima motivazione a tenervi il vostro pc, anche in visione di un maggior controllo del vostro pc ed una maggiore conoscenza dell'informatica
  9. Si vuole stare al sicuro cercando di non essere più infestati dai virus e da altro malware. Vorrete anche evitare di essere spiati e mantenere il vostro pc - con un altro sistema operativo - potrà garantirvi tutto questo.
  10. Ha delle buone caratteristiche tecniche riuscendo ad essere adeguato alle vostre esigenze, quindi perchè disfarsene?

Le tre possibilità

Ci sono sostanzialmente tre modi per recuperare un "vecchio" pc :

  1. potenziarne l'hardware che è la prima cosa che in genere si fa. Di solito l'aumento della RAM porta ad un evidente aumento delle prestazioni. Ci vorrebbe almeno il doppio della RAM disponibile attualmente e con questa iniezione di fiducia, il pc scatterà come mai avete avuto modo di vedere.
    Anche la sostituzione dell'hard disk (specie per i pc desktop) o l'affiancamento di un nuovo hard disk, potrà aumentare le capacità di immagazzinamento del pc.
    Se si cercano prestazioni grafiche e non si ha un pc con scheda grafica integrata, si possono migliorare le prestazioni grafico/ludiche del pc.
  2. sostituire il sistema operativo è il secondo passaggio da fare. Lo si fa quando l'hardware ha raggiunto la sua massima espandibilità. A quel punto ci vuole un sistema che faccia il meglio con quello che ha a disposizione e l'elenco dei sistemi è disponibile nella parte alta di questa pagina.
  3. usare software diverso è la terza via. Di solito la persona cerca il meglio, ma questo potrebbe non essere possibile e allora bisogna cercare software che pur raggiungendo gli stessi scopi, lo faccia con le dotazioni hardware disponibili. In ambiente Windows la scelta è infinita, ma ci sono spesso problemi di compatibilità ed il sistema potrebbe divenire instabile. Attenzione a dove prendete il software!
    Con Linux/BSD questo pericolo non si corre e sebbene la scelta sia un po' più limitata, di strumenti per le proprie necessità ce ne sono a migliaia con in più la garanzia di efficienza, affidabilità e stabilità.

Raccomandazioni

Ci sono alcune raccomandazioni da fare prima di procedere a usare distribuzioni adatte al recupero di vecchi computer.

  1. Masterizzare l'immagine .iso a bassa/bassissima velocità. Non più di 4x, per la precisione
  2. Usare distribuzioni tanto minimaliste, quanto più vecchio è il computer
  3. Una volta installato il sistema rimuovere tutti i programmi che non si ha intenzione di usare
  4. Annullare i servizi che non sono utili alle proprie esigenze (servizio di supporto alla stampa, ai dispositivi bluetooth, a Samba per le reti con Windows, ed altri)
  5. Configurare i programmi in modo da evitare immagini di presentazione preliminari
  6. Evitare di scorrere le pagine con la rotella del mouse
  7. Se si deve installare un particolare programma, cercarne una versione più leggera
  8. Imparare ad avviare i programmi da Terminale e per quelli di più frequente impiego creare delle scorciatoie da tastiera, o imparare a usare le frecce sul terminale per trovare i comandi di avvio
  9. Se state usando un programma multimediale, evitate di fare qualcosa d'altro che sia troppo esoso nel consumo di memoria (disegno, elaborazione, ecc.) oppure spegnete/sospendete il player multimediale
  10. Non abbiate fretta di ottenere la risposta dal vostro pc

Le limitazioni

Recuperare un pc "vecchio" o cercare di prolungarne la vita operativa, ha un costo sia in denaro che in usabilità/divertimento. Per il primo c'è poco da fare dato che l'hardware costa. Non è denaro speso male, anzi, ma non spendete cifre spropositate, altrimenti vale veramente la pena di acquistare un pc nuovo.
Al riguardo di usabilità/divertimento occorre precisare che :
- cambiare sistema operativo non è un gioco. Si tratta di dover disimparare quello che si è appreso, specie se si era abituati a lasciarsi guidare dal sistema operativo e si accettava quello che lui faceva al posto vostro. Usare un altro sistema operativo comporta l'imparare dove trovarlo, come scaricarlo, come installarlo, come abituarsi alla sua interfaccia grafica ed ai suoi strumenti e come usarlo. Non sono cose semplici specie se siete utenti di Windows e ve lo siete trovato nel pc.
Anche l'interfaccia grafica ha il suo peso e un qualsiasi sistema Linux particolarmente adatto al recupero di vecchi computer, non assomiglia nemmeno alla lontana alla faccia di Windows (98, XP o Vista).
Difficile è imparare a gestire i programmi con particolare riguardo alla installazione. Difficile è anche abituarsi al rigore dell'amministrazione del sistema, che impone l'osservanza di precise regole di sicurezza e ordine. Con un sistema Linux non si può arrivare bellamente e stravolgere tutto senza rispettare le regole di buona amministrazione.
- i programmi disponibili in Linux non sono quelli che usate con Windows. Non si chiamano allo stesso modo, non si presentano allo stesso modo e si deve imparare ad usarli. Ottengono le stesse finalità, ma in modo differente.
- Un sistema Linux di recupero pc è un sistema minimalista, quindi non vi aspettate fronzoli grafici. Tutto è orientato al massimo risultato con il minimo spreco.
Ma il più grosso limite al recupero di un pc "vecchio" è uno solo : Voi!
Se vi sta a cuore il vostro vecchio pc, il vostro denaro, la vostra sicurezza e la vostra produttività, allora sarete disposti a rimettervi in gioco e recuperare voi stessi al vostro pc.
Se vi sta a cuore la vostra pigrizia, allora cambiate pc!

Buon divertimento

LINUX MINT 10 JULIA

Premessa
Clement Lefebvre ed il suo Team di gente in gamba, ha prodotto l'ennesimo gioiello, un mese dopo l'uscita della versione 10.10 di Ubuntu. Ha preso a piene mani quanto offerto dalla grande distribuzione di Canonical e l'ha dotata di quanto un utente può e vuole avere nel proprio sistema operativo. Il tutto alloggiato dentro un DVD di appena 831.7 MB e una volta che un utente abbia tra le mani questo DVD, può dirsi completamente equipaggiato per entrare nel Mondo Linux Desktop!
Poche settimane orsono, la versione RC1 di questa edizione, aveva mostrato le eccellenti caratteristiche della distribuzione, con l'uscita della versione stabile, tutto quanto viene confermato.
Questa edizione segna un punto di svolta, sia a livello di installer, che a livello estetico/grafico e la distribuzione è veramente una bellezza, insolita e moderna.

Nome e Tipologia

Linux Mint 10 "Julia" è una distribuzione Linux live e installabile orientata al desktop. Derivata da Ubuntu 10.10, è adatta ad architetture i686 e x86-64 ed è indicata per ogni tipologia di utenza, dai principianti, agli esperti, per uso domestico e produttivo, per le attività ludiche e per applicazioni educative.
Kernel : 2.6.35-22-generic #33-Ubuntu SMP

Test

Il test è stato effettuato in sessione live e a seguito della installazione, su un PC desktop PB iMedia (Intel Pentium Dual CPU E2200 @ 2.20GHz, GeForce 7050 / nForce 610i).
Tutto l'hardware e le periferiche sono stati perfettamente riconosciuti e configurati. Non è stato necessario alcun adattamento per far funzionare l'intera dotazione hardware.

  • Riconoscimento e caricamento del kernel = OK
  • Avvio del server X = OK
  • Risoluzione video = OK
  • Opzione lingua italiana = NO
  • Opzione tastiera italiana = OK
  • Automount dei dispositivi = OK

Opzioni e Tempi di caricamento

Dopo l'avvio da DVD, si giunge alla schermata di avvio che mostra il counter in fase di countdown. Dopo dieci secondi il sistema si avvia in sessione Live. Se si preme il tasto INVIO, si accede ad una schermata con alcuni cheatcodes per l'avvio alternativo del sistema e per altre utilità.
La schermata di caricamento è grafica e del tutto identica a quella disponibile in Linux Mint 9.0.
Non sono necessarie configurazioni intermedie e si giunge al desktop dopo circa due minuti.
Nel mio test il server grafico ha funzionato perfettamente e la risoluzione dello schermo era quella corretta (1280x1024).
Gnome mostra la sua interfaccia senza essere preceduta da splash introduttive. Nessun tentennamento e limpidezza eccellente.

Installazione

Installare Julia è una esperienza di grande interesse e veramente innovativa. A parte i sistemi che prediligono la NetInstallation, gli altri sistemi non hanno la possibilità di connettersi al web e procedere all'aggiornamento del sistema e al download di programmi utili, come il pacchetto di localizzazione. Mint, ereditando l'installer di Ubuntu 10.10, può fare ciò, con indubbio vantaggio per l'utente, che si trova il sistema installato, nella propria lingua, con il software necessario e aggiornato. Una sciccheria!
Vediamo le fasi della installazione in dettaglio.

  1. Definizione della lingua - Dopo aver cliccato sull'icona di installazione posta sulla scrivania, si accede alla prima schermata dell'installer in cui definire la lingua di sistema. Questo fa si che l'installer ricordi di scaricare e installare ciò che serve alla localizzazione.

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    Scelta della lingua>

  2. Requisiti - In questa schermata vengono indicate le informazioni relative ai requisiti minimi ed alle condizioni ottimali di installazione.

    Nota: È importante avere una connessione web funzionante e attiva, per procedere all'aggiornamento del sistema ed alla installazione dei pacchetti per la lingua italiana.

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    Requisiti per una buona installazione>

  3. Modalità di installazione - Qui si definisce dove inserire il sistema operativo. Nel mio caso ho proceduto a definire una partizione specifica, tra quelle presenti nel mio hard disk, ma è possibile occupare tutto il disco, o installare Mint accanto ad altri sistemi operativi.

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    Scelta del tipo di installazione>

  4. Scelta della partizione - Una volta stabilita la partizione, ho cliccato due volte su essa per indicare il tipo di file system (ext4), per formattare la partizione e per indicare il punto di montaggio (/).

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    Partizione scelta

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    Impostazioni della partizione

  5. Meraviglia! - Ecco uno dei punti rivoluzionari di questo installer. Mentre l'installer procede a modificare la tabella delle partizioni, a formattare la partizione definita, a creare il punto di mount ed a copiare i file nella partizione, offre simultaneamente la possibilità di definire il fuso orario, di indicare il layout di tastiera, di impostare i dati di accesso (nome utente, nome computer, password di root, modalità di accesso).

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    Definizione del fuso orario e creazione del file system ext4 nella partizione definita

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    Definizione del layout della tastiera e copia dei file

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    Definizione dei dati utenza e copia dei file

  6. Installazione - L'installazione vera e propria, avviene con la visualizzazione di svariate slide di presentazione del sistema. Sono per lo più in lingua italiana e mostrano le caratteristiche del sistema. Mentre l'installer copia i file nella partizione, l'utente può leggere e informarsi su quanto il sistema potrà offrire

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    Slideshow del sistema e copia dei file>

  7. Pacchetti della lingua - Finita la copiatura dei file nella partizione, l'installer procede a scaricare i pacchetti riguardanti la lingua italiana. Questa operazione potrebbe durare a lungo (come nel mio caso), anche in base alla velocità di connessione.

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    Scaricamento dei pacchetti di localizzazione

  8. Installazione pacchetti della lingua - Dopo il download, l'installer procede a installare i pacchetti di localizzazione.

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    Installazione pacchetti lingua

  9. Fine installazione - Al termine della installazione dei pacchetti scaricati dal web, l'installer conclude le sue funzioni, mostrando la piccola finestra che vede sotto, dove è possibile scegliere se continuare a usare la sessione Live o procedere a riavviare Mint e godersi uno dei sistemi più belli e utili al mondo!

    *

    Installazione completata!!!

A parte il tempo richiesto dal download dei pacchetti di localizzazione, l'installazione sarebbe potuta durare al massimo tra i 5 e i 7 minuti, forse 10, ma non di più. Questo fa si che Linux Mint 10 e, di conseguenza, Ubuntu 10.10 possano essere considerati i sistemi di più rapida installazione oggi esistenti. Ciò, naturalmente, dipende anche dal computer in propria dotazione.

Ambiente grafico ed Aspetto

L'ambiente desktop è gestito da Gnome in versione 2.32, mentre il Window Manager è Metacity. Il tema predefinito per le finestre è Mint-X-metal e l'aspetto è molto simile a quello offerto da MacOS X, con l'aggravante che Mint-X è bellissimo!
La scrivania si caratterizza per uno sfondo assai diverso dalle ultime versioni, con un fondo dall'aspetto metallico con file intere di numeri 10 in rilievo ed il logo della distribuzione al centro. Suggestivo il richiamo al linguaggio macchina. I colori sono scuri, ma non spenti e l'aspetto è moderno, sobrio, ma non banale.
Le icone sul desktop sono tre, in sessione Live (Computer, Home e Install) e solo due a sistema installato.
La deskbar è ordinata, pulita, quasi scarna con il pulsante di accesso al Menù principale, il pulsante di accesso rapido al desktop, le applet per il Network Manager, per il volume audio, data e ora. Niente altro.

Le opzioni per il desktop tridimensionale sono disponibili dopo aver scaricato i drivers adeguati alla scheda grafica posseduta. L'operazione viene facilitata dalla comparsa della notifica che indica la presenza di drivers per l'hardware posseduto. Compiz è installato di default e la sua configurazione millimetrica è garantita dalla presenza degli adeguati strumenti.

Il Desktop di Julia

  • Sfondi - Questa release dispone di sfondi di qualità prodotti dai seguenti artisti: kampongboy92, treeish, Sssilent e theaeffect. Lo sfondo predefinito è stato prodotto da emvalibe.
  • Brushed metal - Il menù del desktop e la schermata di benvenuto hanno un aspetto di metallo abraso, per enfatizzare la direzione artistica verso cui Mint si sta dirigendo e per sottolineare l'aspetto metallico del look, senza influenzare le prestazioni di sistema.
  • Tema Mint-X - Basato su Clearlooks Revamp, con modifiche applicate al menù, rhythmbox ed alcune delle widgets, una tinta metallo chiaro, toolbar modificate e barre del menu.
  • Icone Mint-X icons - Realizzate da una raccolta di stupefacenti applicazioni e dalle icone di stato "Faenza", così come da versioni mintificate delle icone di risorse e dispositivi di "Elementary". Questo tema delle icone si integra molto bene con il desktop. Un altro set di icone, basate interamente su "Elementary", sono disponibili sotto il nome di mint-elementary-icons.

Il Menù Principale

Il Menù principale è il cuore dell'intera scrivania e si può decisamente dire che è veramente il centro di controllo operativo dell'intero sistema. Le sue dotazioni sono uniche in tutto il mondo Linux e non solo.
Il Menù è totalmente configurabile, nei contenuti, nell'aspetto e nel comportamento. Basta cliccare con il destro per accedere a svariate opzioni di personalizzazione.
Una volta aperto, il menù mostra le Risorse del computer, le applicazioni relative alla gestione dei pacchetti ed altro. Alla destra sono presenti le icone dei programmi preferiti, ma se si clicca sul pulsante "Tutte le applicazioni", si accede alle varie categorie del software per un rapido lancio di quelle di propria necessità.
Nella parte bassa del menù c'è la barra di ricerca in cui non solo è possibile trovare le voci inserite nel menù stesso, ma è possibile effettuare ricerche nel web, nelle repositories, nel file system. E' persino possibile installare il software indicando il nome del programma desiderato.
In linea generale si può affermare che il Menù permette all'utente di avere in mano l'intero sistema operativo e oltre.

Il Menù

Oltre a quanto indicato, ecco altre bellissime caratteristiche del MintMenu

  • Enfatizzazione delle ultime applicazioni installate - Il menù mette in evidenza le ultime applicazioni installate e le rende facili da trovare.
  • Trovare e installare le applicazioni - Anche le applicazioni disponibili sono facili da trovare. Il menù è al corrente di quanto sia disponibile nelle vostre repositories, in modo che possiate cercare ed installare il software senza lanciare il software manager.
  • Motore di ricerca Il menù non è la sola possibilità di lanciare le applicazioni, è anche la via più veloce per cercare praticamente ogni cosa. Se volete cercare qualcosa su Google o trovare un articolo su Wikipedia, basta iniziare a scrivere per iniziare a vedere i risultati nel menu. Potete anche trovare parole del dizionario e trovare tutorials, software, dispositivi hardware (dal database hardware online di Linux Mint), idee ed anche gli utenti di Linux Mint.
  • GTK bookmarks - Il menù ora supporta i segnalibri GTK. Se abilitate questa opzione nelle preferenze, verranno mostrati gli stessi segnalibri come nel Nautilus file explorer.
  • Temi GTK - Il menù ora supporta i temi GTK. Potete usare questa caratteristica per rendere il look del menù differente da tutto il resto del desktop.
  • Il menù registra se stesso come "mintmenu" in relazione ai temi GTK. Ciò significa che i temi GTK possono definire una sezione dei temi specifici per il menù. Il tema di default in Linux Mint 10 è il brushed metal al menù.
  • La dimensione delle icone per Risorse e Sistema sono ora configurabili.
  • Le dimensioni delle icone sono ora definite in pixels e vanno da 1 a 128. Questo rende facile la personalizzazione del menù.

Dotazioni software

Linux Mint è sempre stato caratterizzato dalla ricchezza delle dotazioni ed anche per questa versione sono previsti moltissimi programmi per gli usi quotidiani più comuni. Sono inseriti anche gli strumenti propri di Linux Mint e quelle dotazioni che mancano al progenitore, Ubuntu. Vediamo quindi cosa ha da offrire Mint 10.

Le esigenze d'Ufficio e produttività sono soddisfatte dalla monumentale suite OpenOffice.org (Word, Presentazioni, Foglio di Calcolo e Disegno)

Le esigenze di Grafica sono soddisfatte dall'indispensabile GIMP. Non manca OO.o Draw (Disegno) per applicazioni di disegno semplice. SimpleScan adempie alle esigenze di impiego dello scanner, F-Spot funge da visualizzatore di immagini ed Evince permette la fruizione dei files PDF.

Internet e Networking sono ambiti non certo trascurati da Linux Mint. Firefox è il borwser predefinito, Giver adempie alle funzioni di file sharing semplificato su reti locali, Gwibber soddisfa le esigenze di microblogging (Twitter, ecc.), Thunderbird gestisce posta elettronica e pianificazione personale, Pidgin garantisce le esigenze di messaggistica, Transmission consente il download di file Torrent e XChat IRC è dedicato alle chiacchiere in rete. Insomma una dotazione completa e moderna.

Multimedialità libera e pronta all'uso è sempre stata l'offerta di Linux Mint e non viene tradita nemmeno in questa release.
Codecs e supporto multimediale sono pronti all'uso e fin dalla seduta live l'utente può ascoltare i propri brani mp3 o vedere i propri filmati AVI, semplicemente collegando un lettore multimediale esterno (come iPod od altri).
Brasero consente la masterizzazione efficace e affidabile di CD e DVD ed è possibile accedervi direttamente da Nautilus.
Totem e VLC, dal canto loro, garantiscono la fruizione di contenuti audio e video con efficienza e facilità di impiego. Molto simpatica e sensata la scelta di inserire quel gran pezzo di software che si chiama VLC, IL Player Multimediale per definizione.
PulseAudio gestisce l'ambito audio, con il controllo del volume sia in ingresso che in uscita, entrando in sintonia con le dotazioni hardware del PC.
Rhythmbox ha compiti di riproduzione musicale con svariati plug-ins per l'ascolto di radio internet, per la fruizione di podcasts, per la condivisione in Last.fm e tanto altro. Se solo avesse potenti capacità di ripping, potrebbe perfino essere superiore al magnifico iTunes di Apple.

Linux Mint 10 è provvisto di un altro gran strumento che si chiama "Gestore Software", che permette di installare in modo semplicissimo, qualsiasi software tra gli oltre 30.000 presenti nelle repositories. È uno strumento che mette a proprio agio qualsiasi utente, anche il più sprovveduto e l'interfaccia grafica è di grande semplicità, come potete vedere dalla immagine sottostante.

Gestore Software

Che si conosca o meno il nome del programma da installare, basta avere una idea a quale categoria possa appartenere, accedervi cliccando sull'icona relativa, ed effettuare una ricerca tra il software elencato. Per avere delle informazioni sul pacchetto, basta cliccarci sopra per accedere ad una schermata con tutte le informazioni del caso e le recensioni degli utenti che hanno usato quel software.
Se fosse di vostro gusto, basta cliccare sul pulsante "Installa", inserire la password di amministrazione e lasciare che il gestore faccia la sua parte.
Per trovare i pacchetti desiderati, è possibile anche inserire il suo nome nella barra di ricerca e installarlo.
Se si possiede un account nella Community di Linux Mint, è possibile poi inserire la propria recensione al riguardo del software installato e favorire gli altri nella scelta del software giusto o migliore. Io l'ho fatto a proposito di Bluefish e Tidy ed ha richiesto una manciata di secondi.
Il Software Manager, inoltre, vi offre una migliore possibilità di navigazione, con l'uso delle icone delle applicazioni.

Insomma la distro in oggetto da, ancora una volta, un motivo in più per preferire Linux Mint!

Usabilità

Linux Mint è un sistema dalla usabilità spinta ai massimi livelli, già a partire dalla sessione Live. In essa la velocità di esecuzione dei programmi, permette una fruizione fluida del sistema. Questo è ordinato, pulitissimo e senza fronzoli inutili. Il Menù principale si chiama "Menù" e basta e dall'interno di questo si gestisce l'intero sistema operativo; non è cosa da poco!
Ogni applicazione, ogni strumento, ogni opzione di configurazione, ogni funzione, ha il suo adeguato testo alternativo esplicativo, che informa l'utente sulle finalità di quanto sta andando ad eseguire, il che accompagna sempre l'utente in ogni propria scelta.
Il supporto alla lingua è totale a partire dalla installazione del sistema stesso, grazie al nuovo installer.
L'intuitività è sempre stata un fiore all'occhiello di Mint ed anche oggi, con Julia, è così. Ho notato, da parte mia, un certo spaesamento con le nuove icone delle applicazioni. Sono di nuovo tipo, molto dettagliate, belle, ma anche diverse e mi ci è voluto un pochino per capire a quale programma appartenessero.

Linux Mint offre poi una pletora di strumenti particolarmente orientati alla usabilità come:
MintUpload, che permette di caricare files su uno spazio web disponibile (sito web, spazio ftp, ecc.)

MintBackup, che permette di effettuare il backup di sistema secondo diversi parametri e necessità.
Gufw, che consente di attivare/disattivare, in modo grafico, il firewall preinstallato nel sistema.
MintUpdate, che consente di aggiornare sia i programmi installati, che l'intero sistema. Le funzionalità di questo strumento sono di particolare interesse e in gran parte uniche.
Se non siete interessati a ricevere aggiornamenti per un particolare pacchetto, cliccate semplicemente con il destro sul pacchetto e indicate la voce che dice al Gestore degli Aggiornamenti di ignorare gli aggiornamenti del pacchetto. Il pacchetto sarà quindi aggiunto all'elenco dei pacchetti ignorati e non avrete più aggiornamenti per esso. Il Gestore degli Aggiornamenti vi mostra ora la dimensione dell'intero aggiornamento, in modo che possiate sapere quali e quanti sono gli aggiornamenti da effettuare.
Windows Wireless Drivers, che permette la installazione dei drivers di Windows per dispositivi wireless.
Startup manager, per gestire l'avvio del sistema.
Startup Disk Creator, per produrre dispositivi di avvio del sistema come chiavette USB e CD.

A questi strumenti di grande utilità, si associano decine di altri strumenti disponibili nel vasto menu principale.
Molto utile e amichevole è il Pannello di Controllo, dal quale è possibile gestire tutto il sistema. Certo non è YaST, ma è un gran bel pezzo di software e di centro gestionale, di cui gli utenti potranno farne proficuo impiego.

Il Centro di Controllo

L'installer del sistema, come abbiamo visto, non ha bisogno di altre parole. Intuitività, semplicità, completezza e potenza, ne fanno uno strumento di potenza e perfezione assolute.

A queste già ricche dotazioni, se ne possono aggiungere a dismisura, grazie all'abbinamento con le repositories di Ubuntu. L'utente di Linux Mint può perciò contare su oltre 32.000 (trentaduemila) pacchetti!

Pregi

  • Bellezza, ordine, pulizia, sintesi estetica
  • Usabilità senza paragoni
  • Facilità estrema alla installazione
  • Gestione superlativa del software
  • Dotazione software
  • Reattività, stabilità, accuratezza,
  • Sistema ideale per principianti

Difetti

  • Icone molto diverse da quelle usuali, forse meno intuitive di quelle di Gnome
  • Linux Distros Killer [*]

Perchè usare questa distro?

  • Perchè è l'unica che unisce bellezza, usabilità, intuitività, facilità e immediatezza d'impiego, stabilità senza dover fare altro che installarla!
  • Per la sua base Ubuntu
  • Per l'ambiente grafico di tradizionale usabilità e bellezza
  • Per l'immenso parco software pronto all'uso in pochi secondi
  • Per la community che sta alle sue spalle
  • Per l'ottima documentazione wink

venerdì 28 maggio 2010

COME SI POSSONO RECUPERARE FILE CANCELLATI DALL'HARD DISK

Quando cancelliamo dei file dal disco questi vengono spostati nel cestino. Il cestino non è altro che una cartella che contiene tutti i file cancellati e solo quando svuotiamo il cestino i file vengono eliminati del tutto. Abbiamo detto vengono eliminati del tutto? In realtà non è così, la rimozione dei file non avviene completamente ma soltanto parzialmente poichè i file pur non apparendo al sistema operativo sono presenti ancora nel disco rigido. La rimozione totale avviene soltando quando questi file o dati vengono sovrascritti da altri dati o file. Tutto questo meccanismo ci permette di recuperare dei dati (almeno fino a quando non vengono sovrascritti) che sono stati eliminati anche dal cestino. Naturalmente per una buona riuscita del recupero il disco deve essere deframmentato spesso e meno tempo è passato dalla eliminazione definitiva dei dati più probabilità di recupero ci sono. Inoltre un buon risultato si ottiene su dischi rigidi abbastanza capiente (di qualche GB).

Come recuperare i file perduti
Per recuperare i file perduti ci dobbiamo servire di un software adatto allo scopo: Drive Rescue. Questo è un programma freeware (per trovarlo basta fare una ricerca su Google). Avviato il programma ci appare una finestra che possiamo chiudere, clicchiamo su Close

Adesso per prima cosa spostiamoci in Object e selezioniamo Drive per scegliere l'unità del nostro disco rigido

selezioniamo il disco rigido (se ne abbiamo più di uno selezioniamo quello dal quale bisogna recuperare i file persi) e premiamo OK

Clicchiamo sul cestino (a sinistra). Il software ci mostra quali file si possono recuperare, questi sono segnati con il colore verde (in pratica sono quelli che sono stati eliminati anche dal cestino quindi teoricamente irrecuperabili ma che in realtà possiamo recuperare)

Trovato il file da recuperare basta selezionarlo e premere sul tasto "Save selected directories / files to..." . A questo punto dobiamo precisare una cosa: se abbiamo più file da recuperare conviene selezionare un altro disco (se ne abbiamo più di uno) o partizione per evitare di sovrascrivere altri file che dovremno recuperare :

Un'altra funzione importante e molto utile di questo software è quello di riuscire a cercare frammenti di file perduti e sparsi sul disco rigido danneggiati (non parlo fisicamente), causa di un errore software. Basta cliccare sul tasto cerca (o scan) ed il gioco è fatto

Naturalmente per scannerizzare i Cluster bisogna aspettare un pò di tempo.

sabato 22 maggio 2010

ARRIVA INTERNET EXPLORER 9 : LE NOVITA'

Prestazioni, aderenza agli standard, accelerazione hardware e pieno supporto ad HTML 5. Sono questi gli ingredienti che Microsoft sta miscelando per ottenere la nuova versione del browser web per Windows. Gli appassionati possono già provare il software con mano, grazie ad un release preliminare liberamente scaricabile di Internet Explorer 9, la nuova versione del browser web per Windows che Microsoft lancerà sul mercato nei prossimi mesi.

Maggiori performance per Javascript

Se l'obbiettivo delle versioni 7 e 8 di Internet Explorer è stato quello di offrire un browser più sicuro, quella della prossima incarnazione è indubbiamente quello di ottenere livelli prestazionali superiori ai concorrenti.

In particolare, IE9 sarà in grado di sfruttare al meglio i processori multi-core, parallelizzando alcune attività al fine di ridurre i tempi di caricamento.

Si è parlatodi un nuovo motore Javascript (nome in codice: Chakra), dotato di velleità di compilatore: se l'idea non è certamente innovativa, Chakra promette di svolgere questa attività suddividendo il lavoro su un core differente rispetto a quello utilizzato per il processo principale: questo significa che, mentre il browser renderizza e mostra la pagina, il motore Javascript compila il codice e lo prepara per essere eseguito non appena il documento principale è pronto.

L'esito, appena 55 su 100, non è esattamente entusiasmante, ma il team di sviluppo lavorerà nei mesi a venire per ottimizzare anche questo aspetto.

È stata poi ribadita l'intenzione di introdurre nel programma il pieno supporto all'accelerazione hardware della GPU. Per fornire un esempio pratico delle enormi potenzialità di questo approccio, Hachamovitch ha utilizzato Google Chrome per riprodurre un filmato ad alta risoluzione (720p) su un netbook. Come prevedibile, i risultati sono stati pessimi: playback a scatti e CPU completamente occupata.

Di contro, visualizzando addirittura due filmati a 720p all'interno di Internet Explorer 9 con supporto all'accelerazione hardware, la riproduzione è risultata perfettamente fluida, pur lasciando ancora ampio spazio al processore centrale per eseguire altre applicazioni.

Le demo in grado di confermare la bontà di tale approccio si sono poi susseguite, con una serie di altri esempi: se gli script più complessi risultavano sempre poco fluidi all'interno dei navigatori della concorrenza, IE9 riusciva a gestirli sempre nel modo ottimale.

Tecnicamente, molti di questi risultati sono ottenuti appoggiandosi alle funzionalità offerte da DirectX e Direct2D: tecnologie che, come si ricorderà, sono presenti solamente in Windows 7 e Windows Vista con aggiornamento.

La versione preliminare è scaricabile liberamente

Per consentire agli interessati di provare con mano le tante novità veicolate dalla nuova release di Internet Explorer, Microsoft ha predisposto un sito di riferimento per il prodotto. Da qui, sviluppatori e appassionati possono scaricare una build preliminare di Internet Explorer 9 ed accedere a demo e moltissimo altro materiale informativo (qui)

Come appare evidente, il programma è ancora alquanto incompleto, e non può quindi essere utilizzato per la navigazione quotidiana (manca completamente la barra degli strumenti ad esempio).

Il software può comunque essere installato anche su sistemi di produzione, poiché affianca la versione di Internet Explorer già presente senza sostituirla.

Questa "Platform Preview", come la definisce il sito ufficiale, verrà aggiornata ogni 8 settimane fino alla release definitiva.

Niente update per Windows XP

È importante notare che la "Platform Preview" di Internet Explorer 9 non è compatibile con Windows XP.

Sebbene Microsoft non si sia ancora pronunciata ufficialmente in merito tale anticipazione è da intendersi come la conferma che nemmeno la versione finale del software sarà rilasciata in una declinazione compatibile con il vecchio sistema operativo: d'altro canto, l'assenza del supporto a tecnologie più moderne renderebbero un upgrade ben poco interessante, anche in caso Microsoft decidesse di muovere in tal senso.

Hachamovitch ha confermato ufficialmente che Windows XP non sarà supportato nemmeno dalla release finale di IE9.Del resto, l'azienda non ha più alcun obbligo per quanto riguarda l'aggiornamento di Windows XP: il prodotto è entrato infatti in fase di supporto esteso ad aprile dello scorso anno e, da allora, il colosso è tenuto solamente a rilasciare aggiornamenti di sicurezza, ma non a veicolare nuove funzionalità.

venerdì 21 maggio 2010

COME VISUALIZZARE UN CALENDARIO CON MS EXCEL

Salve , in questo articolo vedremo come inserire in un foglio di calcolo MS EXCEL un calendario, nel quale, scelta la data di nostro interesse, la inserirà nella cella selezionata, come mostrato in figura 1.


Figura 1

Introduzione

In certi contesti lavorativi può tornare utile avere a disposizione un calendario, il quale visualizza i giorni della settimana (dal lunedì alla domenica) e del mese, in questo modo se facciamo uso delle date nel nostro foglio di calcolo, abbiamo a video tutta la situazione dell'anno e del mese. Purtroppo Microsoft EXCEL non ha questa funzionalità, quindi le soluzioni sono due, o comprare un componente da aggiungere ad excel oppure utilizzare quello allegato a tale articolo.

I componenti (1 box suggerimenti) sono degli oggetti che si integrano con il programma Microsoft Excel che permettono di avere funzionalità aggiuntive a quelle che già offre tale programma. In questo articolo non vediamo come crearne uno, ma come utilizzarlo.


Box Suggerimenti

1) I componenti aggiuntivi sono oggetti (file) scritti con particolari linguaggi di programmazione (Visual basic, visual c++, ecc) e sono di due tipi, quelli scritti in Visual Basic application (vba) che hanno l'estensione del file .xla, e quelli com scritti con vari linguaggi di programmazione (visual basic, visual c++, ecc) che hanno l'estensione del file .dll.

Tutorial

Passo 1) Dopo aver scaricato il file compresso calendario.zip, lo decomprimiamo utilizzando o un programma che decomprime i file o se abbiaamo Windows XP utilizziamo la voce del menu di scelta rapida (tasto destro del mouse sul file) "&Estrai tutto.&" . Ora che abbiamo individuato il componente aggiuntivo da inserire nel nostro programma Excel, non ci resta che impostarlo nel programma Excel. E' buona norma, che tali componenti (quelli con estensione &.xla&) siano copiati nella cartella apposita che Microsoft Excel usa come cartella dei componenti.

Passo 2) Copiare il file

Ora che abbiamo individuato il file .xla (&calendario.xla&)non ci resta che copiarlo nella cartella dei componenti aggiuntivi. Per visualizzarla, selezioniamo la voce esegui situata nel menu avvio di Wìndows (start->esegui), verrà aperta una finestra, digitiamo nella casella di testo, dove si trova il testo apri, il seguente comando &%appdata%& e facciamo click sul pulsante ok. Verrà aperta la finestra di esplora risorse con varie cartelle, selezioniamo la cartella &Microsoft& ed apriamola, fatto ciò verranno visualizzate altre cartelle, selezioniamo la cartella &AddIns& ed apriamola.

A questo punto, copiamo in tale cartella , il nostro file. Chiudiamo tale finestra.


Figura 2


Passo 3) Aggiunta del componente in Microsoft Excel.

Apriamo MS EXCEL e selezioniamo la voce Componenti aggiuntivi situata in strumenti ( &Strumenti/Componenti aggiuntivi.&)verrà aperta una finestra (figura 2) la quale elenca i vari componenti situati nel nostro computer. Selezioniamo il nostro componente, mettendo una spunta sulla voce calendario, fatto ciò, digitiamo il pulsante ok, di tale finestra. Verrà visualizzata una barra con un pulsante come mostrata in figura 3.


Figura 3

Passo 4) Utilizzo del componente.

Ora che il nostro componente è stato aggiunto a Microsoft EXCEL ,non ci resta che utilizzarlo. Facciamo click sul pulsante situato nella barra che è stata inserita ad excel, quello con la dicitura "&Inserisci data&", verrà aperta una finestra con un calendario, selezioniamo un giorno e facciamo click sul pulsante ok. A questo punto verrà inserita la data nella cella selezionata.


Conclusioni.

In questo articolo abbiamo visto come aggiungere un componente ad excel per integrarlo con nuove funzionalità, in particolare per l'inserimento delle date.
Ogni volta che si aprirà MS Excel, verrà visualizzata tale barra, se vogliamo toglierla per vari motivi, non ci resta che selezionare la voce di menu componenti aggiuntivi ( &Strumenti/Componenti aggiuntivi.&) e togliere la spunta (selezione) dalla voce calendario. I componenti aggiuntivi, in certi contesti lavorativi posso migliorare di molto il lavoro, aiutando l'operatore nelle varie fasi lavorative.

domenica 9 maggio 2010

RILASCIATA LINUX MINT 8.0 HELENA

Finalmente e' stata rilasciata l'ultima release di Linux Mint 8 "Helena" LXDE Community Edition RC1.

Cosa fare per provarla :

Una breve introduzione a Linux Mint 8 LXDE

Basato su Linux Mint 8 Main Edition, Linux 2.6.31, Openbox 3.4.7.2, PCManFM 0.5.2 e Xorg 7.4, Linux Mint 8 LXDE Edition fornisce una esperienza desktop famigliare, mentre richiede pochissime risorse hardware, rendendosi ideale per vecchi computers di ogni genere.

Benchmark

Ecco un rapido benchmark che paragona questa edizione con le edizioni Fluxbox ed Xfce di Linux Mint. Tutte 3 le edizioni sono state provate sullo stesso hardware (un computer con 384MB RAM).

Uso della RAM:

  • Fluxbox: 131MB
  • LXDE: 141MB
  • Xfce: 154MB

Massimo uso della RAM durante l'installazione:

  • Fluxbox: 235MB
  • LXDE: 246MB
  • Xfce: 262MB

Tempo di boot dal Grub al login manager:

  • Fluxbox: 31.16 secondi
  • LXDE: 26.79 secondi
  • Xfce: 26.46 secondi

Tempo di boot time dal login manager al desktop:

  • Fluxbox: 3.32 secondi
  • LXDE: 3.77 secondi
  • Xfce: 9.63 secondi

Requisiti di sistema

  • Processore x86
  • 256 MB di memoria (RAM)
  • 3 GB di spazio su disco per la installazione
  • Scheda grafica di una risoluzione 800x600
  • CD-ROM o porta USB

Informazioni importanti e problemi noti

Essendo una RC (Release Candidate) questa release è dedicata a sviluppatori e beta-testers che vogliono aiutare Linux Mint a trovare e correggere i bugs prima del rilascio stabile. Non usate questa release come vostro desktop principale. Per un elenco completo dei problemi conosciuti, leggete le note di rilascio.

Feedback e segnalazioni di bug

Segnalate qualsiasi bug che trovate attraverso il Linux Mint 8 LXDE RC1 Bug Thread e forniteci il vostro feedback su questa release postando un commento sul blog.

Download di Linux Mint 8 LXDE RC1

Potete scaricare Linux Mint 8 LXDE RC1 via torrent o via HTTP:

Dimensione: 669MB LiveCD
MD5Sum: b66991424a718eeccc972c5509a20a5c

Torrent: http://www.linuxmint.com/torrent/LinuxMint-8-LXDE-RC1.iso.torrent
HTTP download: http://www.linuxmint.com/edition.php?id=51

Europa:

Divertitevi!

Al seguente link potete trovare l'articolo originale

lunedì 3 maggio 2010

QUALE BROWSER SCEGLIERE ?

Nel web, in poco tempo, sono nati moltissimi software con lo scopo della navigazione in internet, quindi la domanda nasce spontanea: Qual’è il Browser Migliore? In quest’articolo cercheremo di darvi tutte le informazioni necessarie per scegliere quale browser utilizzare.
Prendiamo in considerazioni i browser più utilizzati del momento: Firefox, Internet Explorer, Opera, Safari e Google Chrome. Ovviamente possiamo dire che ogni browser ha determinate caratteristiche e punti di forza e quindi non ci sono pareri assoluti, ma solo determinare quale browser faccia più al nostro caso tenendo in considerazione le nostre esigenze.

Per determinare quale sia il browser migliore, sono stati fatti dei test per verificare diversi aspetti quali: la velocità di avvio a freddo (cioè il primo avvio del software dopo un riavvio completo del sistema operativo), velocità di avvio a caldo (cioè l’avvio dopo che già abbiamo aperto e chiuso una volta il nostro browser), il caricamento di 8 pagine web, quanti javascript riesce ad elaborare in un secondo e la gestione della memoria.

Per quanto riguarda la velocità di caricamento delle pagine web, Opera risulta essere il vincitore. Il browser invece che offre le prestazioni migliori in ambito Javascript è Chrome 2.0, una delle novità di google. Firefox invece, vince sulla gestione della Ram, mentre il browser Apple, Safari primeggia per quanto riguarda il rendering dei CSS.

Da sottolineare il successo che ha avuto Mozilla Firefox, progetto open source che, nato nella metà degli anni ‘90, ha subito portato innovazioni in ambito grafico, e riscontrato un enorme successo con il suo browser. Ancora oggi Firefox rimane uno dei migliori browser per quanto riguarda il controllo sulla navigazione e la parte grafica, infatti è completamente personalizzabile con skin, plugin ed estensioni che hanno il compito di svolgere determinate operazioni.

In definitiva comunque possiamo dire che non ci potrà mai essere un parere unico su quale sia il browser migliore, anche perché i test che si preparano ad affrontare cambiano di anno in anno e quindi non si ha un punto di riferimento ben preciso da poter prendere come traguardo. Il consiglio che vi possiamo dare è quello di testarli tutti, uno ad uno e scegliere quello che vi più vi aggrada, facendo un compromesso tra prestazioni e grafica, perchè anche l’occhio vuole la sua parte!

sabato 10 aprile 2010

COME RECUPERARE VECCHI COMPUTERS

Salve ,
oggi vi spieghero' come poter riuscire a recuperare all'uso dei vecchi PC oramai dismessi e non utilizzabili con i moderni sistemi operativi abbastanza avari di risorse.
Tutto questo è possibile grazie a PUPPY LINUX , una piccola e fantastica distribuzione Linux grande poco più di 100 Mb ma dotata di tutte lu funzionalità richieste ed in grado di funzionare anche con hardware poco recenti , ; inoltre è in grado di avviarsi direttamente da un mini-cd, ma installabile praticamente su qualsiasi periferica: penne usb, zip-drive, hard-disk e naturalmente cd-rom di qualsiasi formato e dimensione .
Cio' che sorprende in questa distro non è solamente la sua dimensione , ridottittima , poco piu' di 100 Mb nell'ultima versione , la 4.2 ( pensate solo che la suite Openoffice e' di oltre 200 MB ) ma soprattutto la quantità e la qualità dei programmi messi a disposizione degli utenti .

Infatti all'interno di Puppy Linux troverete:

  • Due browser web: Dillo, velocissimo browser web scritto in C, e Seamonkey, l'erede della suite Mozilla, con flash ed i plugin video già installati e funzionanti;
  • Un programma di videoscrittura avanzato: parlo di Abiword ed un programma per gestire fogli di calcolo alla Excel: Gnumeric;
  • Programmi per gestire la posta elettronica ed editor di pagine web, inclusi nella suite Seamonkey;
  • Il software Gxine. per visualizzare filmati audio e video in tutti i formati;
  • Software di utilità per connettersi ad internet con modem adsl, wireless o tramite connessione analogica a 56k;
  • Ghostview, per visualizzare file in formato PDF e puppyPDF, programmino in grado di convertire i vostri documenti in file PDF;
  • L'instant messenger GAIM, in grado di utilizzare i protocolli di connessione di Msn Messenger, Yahoo Messenger, Jabber, e tante altri;
  • Programmi per la masterizzazione di cd e dvd;
  • Alcuni giochi;
Se poi ciò non vi bastasse , attraverso Puppy Package Manager è possibile scaricare ed installare molti altri programmi non compresi nel Cd di installazione .
Personalmente ho usato Puppy per rimettere al mondo un vecchio portatile Acer Travelmate 340 T , dotato di processore Pentium 3 450 Mhz con 192 Mb di RAM , e devo dire che la configurazione è stata molto veloce e semplice , rispondendo solo ad alcune domande il sistema si è installato in poco più di 5 minuti.
La cosa sorprendente è che tutti i programmi si avviano molto velocemente, compresi quelli più pesanti, quali ad esempio Seamonkey e Abiword.
Insomma, Puppy Linux è veramente un sistema operativo eccezionale, non ha i "fronzoli" grafici utilizzati in molte altre distribuzioni linux, ma ha un ottimo riconoscimento hardware, ottimi tool di configurazione, un aspetto grafico comunque piacevole ed "usabile" e soprattutto una velocità e leggerezza incredibili.
Se vi serve un sistema operativo "tascabile" ed adatto a tutte le occasioni, Puppy Linux è il sistema operativo che fa per voi.
Ultima nota informativa , il sistema operativo è esclusivamente in lingua inglese ,non esiste versione in italiano , ma cio' non toglie nulla alla sua potenzialita'.

lunedì 8 marzo 2010

CORE SBLOCCATI E CHIPSET AMD SERIE 800

La scorsa settimana AMD ha ufficialmente presentato il primo chipset della nuova famiglia 800, modello AMD 890GX. A questa soluzione andranno ad aggiungersi anche altri chipset, attesi al debutto entro la fine del mese di Aprile e già esposti dai vari produttori di schede madri taiwanesi in occasione del CeBit di Hannover.

Assieme ai nuovi chipset AMD ha introdotto una nuova generazione di south bridge. In particolare ci riferiamo ai modelli SB850 e SB810, destinati a prendere il posto delle soluzioni SB750 e SB710 attualmente utilizzate per le schede madri Socket AM2+ e Socket AM3 basate su chipset della serie AMD 700.

In questi nuovi south bridge AMD ha scelto di disabilitare l'accesso, da parte dell'utente, alla tecnologia ACC, implementata nei south bridge della serie 700. Il suo compito era quello di incrementare i margini di overclock delle cpu Phenom II e Athlon II rispetto a quanto ottenibile con schede madri basate sulla precedente generazione di south bridge..

I produttori di schede madri si sono accorti che l'abilitazione da bios di questa funzionalità permetteva, con processori AMD dotati di core disabilitati di default, di riattivare i core presenti rendendoli accessibili all'utente, ovviamente a condizione che il core disabilitato non presentasse dei difetti di fabbricazione ma fosse stato disabilitato per politiche di segmentazione di prodotto di AMD.

I processori AMD Phenom II X3 e quelli Phenom II X2 sono basati su un die quad core, con rispettivamente uno o due core disabilitati: sbloccandoli da bios un utente può, con un po' di fortuna, ottenere un processore quad core acquistandone uno che viene commercializzato con architettura dual o triple core. Stesso approccio vale per le cpu Athlon II X3, mentre quelle Athlon II X2 sono basate su un die specifico e quindi integrano solo i due core messi a disposizione.

ASUS e ASRock sono gli unici due produttori di schede madri che, quantomeno al momento attuale, hanno trovato il modo di riabilitare i core di questi processori anche su proprie proposte basate su chipset della serie AMD 800. In entrambi i casi questo risultato è stato ottenuto implementando sulla scheda madre una piccola circuiteria di gestione, specificamente studiata per sbloccare i core disabilitati. E' presumibile che anche altri produttori di schede madri seguiranno questo approccio, non appena ne verrà capita la corretta implementazione.

Tutto questo con buona pace di AMD, che di certo non è contenta di vendere un processore dual o triple core ai propri clienti vedendo questo trasformarsi in una soluzione quad core, benché non ufficialmente supportata. D'altro canto il buon successo delle cpu Phenom II e Athlon II tra il pubblico degli utenti più appassionati è in parte dovuto anche alla possibilità, con un po' di fortuna, di sbloccare i core disabilitati.

venerdì 12 febbraio 2010

COMPUTER DESKTOP OPPURE NOTEBOOK ? GUIDA ALLA SCELTA

Il computer è il principale strumento di lavoro per milioni di professionisti e per questo va scelto non seguendo la moda ma valutando attentamente le esigenze lavorative.

Bisogna inanzitutto considerare che certi modelli portatili di fascia alta hanno ormai raggiunto standard qualitativi e prestazionali paragonabili ai migliori desktop, progettati proprio per azzerare questo divario e pertanto in questo caso il confronto è pressochè nullo. Vediamo le principali caratteristiche dei modelli desktop e notebook


Il desktop:
Il classico computer da scrivania, da ufficio, rappresenta certamente una scelta quasi obbligata se il nostro uso principale è indirizzato alla computer-grafica, alla realizzazione di video o se vogliamo giocare con l’ultimo videogioco appena uscito, questo perchè all’interno possiamo installare i migliori componenti disponibili sul mercato, schede video, schede per vedere la TV, ulteriori hard disk e sostituire processore e mainboard (scheda madre) con estrema facilità.

Inoltre il desktop presenta il vantaggio di poter scegliere il monitor delle dimensioni che vogliamo in base alle nostre esigenze, stesso discorso per la tastiera… inoltre abbiamo una notevole facilità di aggiornamento vista la semplicità con cui si può accedere ai componenti.

I lati negativi del desktop, se li possiamo chiamare lati negativi, sono la “marea” di cavi che inevitabilmente sommergeranno la vostra scrivania, la rumorosità e il consumo che certamente sarà maggiore di un computer portatile.

Il portatile: Più comunemente chiamato notebook o netbook (nel caso dei mini portatili) hanno avuto negli ultimi anni un incredibile incremento di diffusione grazie ad una politica di prezzi, per i modelli entry-level, che li hanno resi alla portata di tutti.

I portatili vantano un design di ultima generazione, peso contenuto e praticamente assenza di cavi… e non necessitano di una postazione fissa in casa per doverlo installare, lo potete usare anche sul divano mentre guardate la TV o mentre attendete di prendere sonno… grazie alla connettività Wireless potete navigare senza fili… anche dal giardino, consigliato nelle calde serate estive…

Orami la maggior parte dei notebook ha in dotazione la webcam e un tastierino per il controllo delle funzioni multimediali bisogna però stare attenti alla durata della batteria che se da nuovo vi può garantire qualche ora di autonomia dopo un annetto la durata sarà di pochi minuti… questo dipende dalla qualità del vostro portatile, ci sono modelli che anche dopo alcuni anni (se tenuti bene) riescono a mantenere le qualità del prodotto nuovo.

Il principali “problema” che si può riscontrare è nell’upgrade di alcuni componenti, difatti si possono sostituire solamente le memorie, l’hard disk e in certi casi anche la batteria (per esempio nei nuovi portatili apple la batteria si può solo sostituire nei centri apple, ma garantiscono fino a 7 ore di autonomia e oltre 1000 ricariche), per il resto bisogna per forza appoggiarsi al centro assistenza autorizzato dalla casa produttrice.

Un discorso a parte andrebbe fatto per i netbook, venuti alla ribalta negli ultimi anni per le loro dimensioni contenute e i prezzi appetibili, ma attenzione, sono appunto “netbook” , macchine belle, potenti ed economiche ma che fanno del loro punto di forza la connettività , dimenticatevi di giocare con giochi 3d o di fare computer grafica… potete navigare, scrivere qualche documento con office (meglio openoffice che è più leggero per i netbook) e stampare… per il resto meglio affidarsi ai notebook!

Conclusioni: Se siete un professionista della computer grafica, del montaggio video o un agguerrito videogiocatore la scelta deve per forza trovare una soluzione nel campo dei desktop.
Se invece avete poco spazio in casa, vi serve la connettività wireless e avete un odio irreversibile per i cavi il nostro consiglio è di cercare un buon portatile, gia con 500 euro si possono trovare prodotti validi.
Se infine vi occorre connettività a 360° puntate tranquillamente su un netbook, ma solo per un uso professionale o per navigare.


martedì 9 febbraio 2010

RESIDENT EVIL 5 , SOLUZIONI : SESTA PARTE , CAPITOLO 6

Siamo giunti finalmente all'atto finale , alla resa dei conti col malefico Wesker .

capitolo 6.1
Come ogni infiltrato che si rispetti, dovremo cercare di essere silenziosi su questa nave. No, scherziamo, come al solito tutto si risolverà in un'orgia di morte e distruzione. Munitevi di fucile da cecchino e bersagliate tutti i soldati nella zona più avanti prima che raggiungano la vostra posizione, così da sfoltirli un po' e da facilitarvi il seguito. Poi saltate giù e arrampicatevi sulla scala più avanti, fino a saltare nuovamente giù alla poppa della nave. Sbarazzatevi dei cani e degli infettati e dirigetevi al pulsante. Potrete notare anche un cancello, sulla destra, chiuso, che richiederà una scheda per essere sbloccato. Lasciate momentaneamente perdere il cancello e procedete fino al bidone dei rifiuti da spostate. Con vostro sommo dispiacere, Sheva cadrà in una trappola che la costringerà a rimanere bloccata in una gabbia, mentre voi penserete a come liberarla. Uccidete tutti i militari in arrivo verso la vostra posizione e raccogliete da terra la chiave della gru. Tornate ora sui vostri passi e aprite il cancello di cui vi parlavamo prima, fino a salire sulla sommità della gru che blocca la vostra compagna. Tirate la leve, liberate Sheva e riunitevi a lei, così da raggiungere la zona dei due montacarichi, dove vi attenderanno anche due Gran Majini. Uccidete prima quello vicino a voi, lasciando momentaneamente perdere quello al piano di sotto, dato che ci metterà un po' a raggiungervi. Qui dovrete dividervi. Questi montacarichi hanno una peculiarità: possono essere attivati solo dall'esterno. Cosa vuol dire? Che dovrete per forza dividervi, nonostante entrambi debbano salire. Il come farlo è presto detto. Scegliete uno dei due mini-ascensori, non farà molta differenza quale, e saliteci. La vostra compagna, automaticamente, sparerà all'interruttore così da farvi salire. Dovrete fare la stessa cosa con lei però, se non volete lasciarla indietro. Procedete in solitario qualche decina di metri, districatevi dall'intreccio di cani zombie e riunitevi alla compagna, per poi aprire il boccaporto in fondo. Una volta all'interno della nave, scendete le gradinate e raggiungete la stanza dove vi attenderà Excella, che nonostante la nostra pressione riuscirà a scappare, lasciando però cadere una misteriosa fialetta di liquido rosso. Continuate ora verso la zona successiva, dove vi attenderanno militari su più piani. Già sapete come comportarvi, soprattutto quando ci sono barili d'olio infiammabile sparsi in giro per la stanza. Assicurata l'area, catapultatevi giù nella botola, attraversate gli stretti corridoi e risalite alla botola successiva. Come se non bastassero i richiami con il quarto episodio, ecco arrivare un J.J. versione africana. Se questo nome non vi dice niente, allora vi chiariamo le idee. Ricordate quell'enorme militare con gatling gun? Esatto, ce n'è un altro qui. Armatevi di armi belle potenti, revolver in primis, e abbiate la giusta pazienza e fermezza per farlo fuori. Aiutatevi naturalmente con le bombole del gas esplosive e cercate di prenderlo alla testa il più possibile, sfruttando al contempo gli scarsi ripari al centro della stanza. Una volta ucciso, prendetegli la chiave, salite le scale, raggiungete una cassaforte poco lontana e raccogliete una seconda chiave. Usando contemporaneamente le due schede, continuate fino alla zona con due o tre nemici con lanciarazzi. Anche qui dovrete fare uso sfrenato delle coperture, ma con un piccolo accorgimento: la merce della stiva è fragile, quindi non vi fornirà un riparo infinito. Questo significa che dovrete cercare di far fuori i nemici più pesanti il più velocemente possibile, prima che vi troviate allo scoperto. Resa sicura la stiva, procedete fino alla fine dell'atto.

capitolo 6.2
Excella non sembra passarsela granché bene, e quei brutti tentacoli che le fuoriescono dalla cavità orale non ci paiono così normali. Tempo un paio di secondi, ed ecco che anche la procace Excella si trasformerà in un Uroboros mal riuscito, approfittando della massa di cadaveri in giro per crescere sempre più, fino a occupare l'intera nave. La situazione è disperata, la soluzione scontata: fuga. Ponete molta attenzione ai tasti su schermo e riuscirete a scappare in una nuova zona della nave senza troppi problemi. Il rischio dato dal nuovo Uroboros è alto, non potremo scappare in eterno. Procedete linearmente per i corridoi della nave, ora completamente infestata da Excella, stando attenti ai suoi tentacoli che potrebbero spuntar fuori da un momento all'altro. Fate passare a miglior vita il gruppetto di Majini poco più avanti e raccogliete la scheda del ponte, così da poter accedere alla sezione più alta della nave, dove vi attenderà lo scontro con il viscido mostro. Ucciderlo con le armi normali è fuori questione, quindi serve una potenza di fuoco più alta. Niente di più semplice, dato che proprio nel campo da scontro con Excella troverete un lanciarazzi con sistema GPS in un'alcova sbloccabile tramite la stessa scheda del ponte che avete utilizzato in precedenza. Una potenza di fuoco enorme è controbilanciata da tempi di attacco e di ricarica mastodontici. Ma è comunque l'unica soluzione in mano nostra. Il vostro scopo è quello di colpire i suoi tentacoli, unici punti deboli, tenendo il reticolato di mira del lanciarazzi sull'obbiettivo senza mai perderlo per troppo tempo. Un buon sistema per rallentare i tentacoli è quello di colpirli con pistole o fucili di precisione, così da avere tutto il tempo per centrarli con i missili satellitari. Attenti perché ad ogni esplosione mandata a buon segno, Excella rilascerà dei mostriciattoli più piccoli sulla nostra piattaforma, fastidiosissimi se in gran numero. Continuate a colpirle i tentacoli fino a quando non mostrerà il bulbo centrale, nostro obiettivo finale. Ripetendo il tutto per due o tre volte, tireremo giù anche questo bestione. Purtroppo la nave, dopo uno scontro simile, non sembra passarsela molto bene.

capitolo 6.3(conclusivo)
Riposa in pace, Excella. Torniamo ora sui nostri passi fino al ponte di controllo, per poi deviare e prendere l'ascensore, adesso disponibile. L'allarme rosso è richiamato, la nave è in condizioni critiche, dobbiamo darci una mossa e raggiungere Wesker una volta per tutte ed impedirgli di diffondere il virus nel mondo. Fatevi strada tra le vagonate di militari e paratie chiuse, sbarazzandovi anche degli insetti assassini già conosciuti in precedenza e dei due J.J. contemporaneamente (sì, contemporaneamente). Per questa sezione, c'è un trucchetto che potrebbe tornarvi comodo. Infatti, ai lati della stanza - raggiungibili tramite delle scale a muro posizionate al piano più basso - sono state posizionate delle torrette fisse che faranno proprio al caso nostro. Utilizzate senza ritegno e cercate di non perdere la concentrazione, perché in questa sezione i checkpoint sono piuttosto rari. Uccisi tutti, raccogliete le due schede dai cadaveri dei grossi militari, per poi proseguire verso l'ultima battaglia con Wesker. Il suo set di mosse non è cambiato dal primo incontro al quinto atto, ma questa volta non ci verrà incontro nessun limite di tempo ad aiutarci: dovremo ucciderlo per davvero. Per prima cosa, spegnete le luci nella stanza tramite le leve ai lati della stessa, così da piombare nel buio totale e da poter sorprendere Wesker più facilmente. Prendete il lanciarazzi, che troverete sempre nei dintorni (le ricariche, per la cronaca, sono al piano superiore), e colpite Wesker di sorpresa. Logicamente, da sano agente Smith che si rispetti, bloccherà il razzo a mezz'aria, prima che possa colpirlo, ma non arrendetevi. Sparate al missile che ha appena bloccato, facendoglielo esplodere in piena faccia e stordendolo per un paio di secondi. Questo è il momento buono per bloccarlo e iniettargli il siero che avete recuperato precedentemente da Excella. Se non doveste riuscirci al primo tentativo, cosa molto probabile, allora ritentate più volte, ricaricando il lanciarazzi come vi abbiamo consigliato prima. Una volta avuta la meglio su Wesker sia a terra che sul suo jet privato (qui tramite QTE), atterrerete nell'area di un vulcano. Facciamo in modo che sia la tomba del caro Wesker. Pervaso dall'Uroboros, il nostro antagonista è ora un avversario più temibile e resistente, nonostante abbia perso buona parte della sua velocità. Per prima cosa, appena lo rincontrate, scappate fino a cadere in una zona sottostante. Da qui saltate sulle piattaforme successive e salite al centro della zolla centrale. Intanto che Wesker arriva da voi, Sheva avrà la premura di colpirlo al punto debole alle sue spalle, così da attirare la sua attenzione e ritrovarselo addosso. Ora seguiremo lo scontro tra Wesker e Sheva a distanza, dove la ragazza sarà costretta a fuggire e a non perdere l'equilibrio per non ritrovarsi carbonizzata nella lava sottostante. Colpite Wesker come potete per dare il tempo a Sheva di scappare dai suoi attacchi mortali e poi createle un ponte per raggiungervi con il macigno vicino a voi. Riuniti alla vostra compagna, tornate in cima alla piattaforma e preparatevi all'atto finale della battaglia. Il vostro scopo sarà quello di colpire il punto debole del nemico, alle sue spalle, mentre si prepara alla tecnica con quella sorta di alabarda che ha al braccio destro. Il tempo a disposizione è poco, quindi vi consigliamo di rimanere il più possibile attaccati a Wesker per non farvi trovare impreparati, girando al contempo in tondo così da non farvi prendere dai suoi attacchi, fortunatamente facili da evitare. Una volta colpito alle spalle, gli si aprirà un nuovo punto debole, questa volta sul petto. Anche qui il tempo per colpirlo non è tantissimo, quindi vi consigliamo di scaricargli contro qualunque cosa riteniate opportuna prima che gli si richiuda. Ripetete il tutto per un bel po' e state ben certi che Wesker non ritornerà in vita tanto facilmente. complimenti avete finito resident evil 5

RESIDENT EVIL 5 , SOLUZIONI : QUINTA PARTE , CAPITOLO 5

Ecco le soluzioni del capitolo 5 .

capitolo 5.1
Attraversate il vivaio fino ad arrivare all'ingresso dei laboratori del virus. Sembra essere successo qualcosa di brutto qui, visto il sangue ovunque. E quelle strane ombre che scompaiono dietro agli angoli nemmeno ce la raccontano giusta. Avanzate linearmente per gli stretti corridoi del complesso, aprite la porta a boccaporto, e tirate la leva per issare le paratie. Sfondate quindi la vetrata ed entrate nella stanza con i B.O.W., ancora in stadio naturale (o quasi). Purtroppo, se da un lato gli animali nelle gabbie sono del tutto innocui, dall'altro faremo la conoscenza dei B.O.W. viscidi a quattro zampe, nome in codice Licker. Leccatori, insomma, e vi accorgerete il perché di questo nomignolo una volta che useranno la loro lunga lingua in combattimento per attaccarvi. Tra i nemici più temibili del gioco, in grandi gruppi sono praticamente invincibili. Non sottovalutateli in nessun occasione, neanche quando si trovano a grandi distanze, proprio a causa della lingua di cui sopra. A bilanciare un grande potenza difensiva e offensiva, ci verrà incontro la loro lentezza nei movimenti. Abbattuto il primo gruppetto, entrate in quella che prima era la camera di contenimento dei Lickers e procedete. "Non resisteremo mai contro un'orda intera", osserva giustamente Sheva. Come si dice in questi casi? Le ultime parole famose. Attraversate il corridoio in silenzio, però, se non volete ritrovarvi addosso una ventina di Lickers assatanati e imbattibili, fino a raggiungere la porta arrugginita. Purtroppo non c'è altra scelta, ci vuole un calcione ben assestato per abbatterla. Peccato che questo rilevi la nostra presenza. Fuggite avanti all'ascensore e chiamatelo. Il nostro scopo sarà ora quello di attendere l'arrivo del montacarichi e di tenere al contempo lontane le bestie dalla nostra posizione. Magari armatevi di fucile a pompa e sbalzate indietro tutti quelli che si avvicinano, senza sprecare troppi proiettili per ucciderli, dato che non ce ne sarà bisogno. Una volta arrivato l'ascensore, datevela a gambe ai piani superiori e abbandonate quel ginepraio di morte e terrore, solo per ritrovarvi in un nuovo incubo. Questo stanzone è effettivamente troppo grande per dover contenere solo due minuscole persone, ed ecco quindi arrivare un amorevole U-8 a bilanciare il troppo spazio a disposizione. Grosso ragno bavoso, è armato di tenaglie e può lanciarci contro suoi emissari. L'organismo geneticamente modificato definitivo, come suggerisce il suo nome (Ultimate-8). Una buona tattica sarà quella di lasciar perdere il suo punto vitale, sopra la testa, e di concentrarsi sulle zampe che lo mantengono saldo alla piattaforma. Con un paio di colpi ben assestati ad una delle due zampe, lo vedremo sbilanciarsi sulla zona di combattimento, arrivando a stordirsi per una decina di secondo. Questo è il momento buono per ficcargli la nostra scorta di granate direttamente in bocca (se non ne avete equipaggiate, riavviate e fatelo assolutamente). Dopo due o tre colpi simili, vedrete facilmente venir giù questo bestione come un castello di carte. Purtroppo, la ricerca di Jill non sembra ancora finita.

capitolo 5.2
Ripartendo dalla piattaforma, procedete fino alle scalinate. L'arrivo dei militari zombie, vecchio richiamo all'isola spazzatura di Resident Evil 4, non è dei più felici, ma in fin dei conti ci tocca mettere le mani anche a questo. Dato che potranno usare armi dalla lunga distanza, vi consigliamo di rivedere completamente i vostri approcci alla battaglia. Usate molto le coperture offerte e uscite allo scoperto solo quando i nemici stanno ricaricando, quindi, senza lanciarvi in un sicuro suicidio. Ripulite il paio di stanze e aprite la porta aiutandovi con Sheva, fino a raggiungere una serie di corridoi ad U strapiena di Lickers. Anche qui, come prima, vi consigliamo di procedere facendo il minor rumore possibile, così da non trovarvi contro un'intera orda di mostri senza avere alcuna via di fuga. Procedete con cautela, facendo attenzione a non toccarli, e dovreste arrivare facilmente all'uscita. Entrerete ora in una sorta di fabbrica, con tanto di macchinari e rulli trasportatori. Naturalmente, strapiena di militari. Liberatevi dei nemici, attraversate la stanza tramite la passatoia sulla sinistra e poi salite sui rulli. Correte "controcorrente" fino a raggiungere l'altro lato, salendo le scalinate ed arrivando in una zona più elevata della stessa stanza. Qui dovrete lottare contro l'inerzia di un nuovo nastro trasportatore. L'unica differenza è che, questa volta, ci saranno anche dei fastidiosi granatieri, più in alto, a metterci i bastoni tra le ruote. Fate fuori i cecchini sovrastanti (magari piazzandovi in mezzo ai rulli, così da non ritrovarvi spostati indietro) e in seguito i soldati corazzati sul vostro stesso piano, aiutandovi se volete con le bombole esplosive in continuo arrivo dalle paratie. Mettetevi al sicuro sulla passerella più avanti e scendete fino ad entrare nel deposito missili. Attivate la corrente in fondo alla stanza e tornate da dove siete venuti. Il ritorno non sarà dei più rosei, dato che un mini-boss insetto ci sbarrerà la strada. Qualunque sia la difficoltà di gioco, allontanatevi il più possibile da lui, dato che gli basterà una sola presa per mandarvi all'altro mondo. L'unico modo per farlo fuori è colpirlo ai punti vitali sul petto e sulla schiena: peccato che li mostrerà solo un secondo prima dell'attacco mortale. Questo cosa vuol dire? Che o lo centrate, oppure passerete immediatamente a miglior vita. Temibile anche il suo inchiostro: come fosse un polipo, rilascerà una sorta di sostanza ogni volta che viene colpito, così da confondervi la mira e potervi attaccare in tutta tranquillità. Il metodo migliore per avere la meglio è rimanere fermi, avere sangue freddo, e mirare al suo petto. Appena alza le braccia per l'attacco mortale, colpitelo al petto, magari con fucile a pompa (così da non sbagliare il colpo), per poi distruggergli gli altri punti vitali mentre è stordito. Liberata la strada, tornate al rullo, prima bloccato, e saliteci sopra. Arrivate in fondo usando le corsie più lente, quelle sulla sinistra, per poi saltare solo alla fine su quella a destra, l'unica collegata alla passerella finale. Per la strada, fate attenzione alle cavie scartate che giacciono sui nastri trasportatori, perché potrebbero risvegliarsi per saltarvi addosso. Giunti in fondo, bloccate il rullo tramite la leva, così da facilitare Sheva, e fiondatevi nella zona successiva, dove vi aspetta un duro scontro con un boss. Uroboros altro non è che un nuovo tipo di virus che sembra doversi diffondere per il mondo intero, e sta a noi fermarlo. Questa bestia non si differenzia molto da quella vista all'inizio nel gioco alla fornace, ma è comunque molto più aggressiva. E, soprattutto, non c'è nessuna fornace stavolta. Ma niente paura, ce la creiamo noi! Aspettate l'apposita ricarica e poi munitevi di lanciafiamme, che troverete in un angolo della stanza, per dare fuoco al mostro tentacoloso. Se volete andare sul sicuro, staccategli prima le due braccia con armi convenzionali, così da non dover avere paura di un suo contrattacco mentre gli state dando fuoco, magari aiutandovi con le bombole sparse in giro per la stanza. Una volta mostrati i suoi punti vitali, sopra le spalle, distruggeteli il più velocemente possibile, così da poter archiviare definitivamente anche questo atto.

capitolo 5.3
Abbandonate la stanza dell'Uroboros tramite le scale a muro e procedete fino alla prossima zona. Qui dovrete vedervela nuovamente con militari zombie dalla lunga distanza. Utilizzate saggiamente le coperture come vi abbiamo consigliato nel capitolo passato ed avanzate per il complesso di passerelle, liberandovi al contempo dei nuovi mini-boss insetto sulla strada. Prima di attivare il montacarichi, prendete il sentiero davanti a voi per riattivare la corrente. Decidete chi mandare dall'altro lato della stanza e poi tirate la leva. Sbarazzatevi della resistenza in zona per poi ritirare la leva per farvi raggiungere dal partner. La seconda parte delle passerelle sarà molto più impegnativa della prima, siete avvertiti, dato che un paio di cecchini vi bersaglieranno con lanciarazzi. Anche qui, come sempre, sfruttate bene le coperture per non lasciarci le penne, facendo contemporaneamente attenzione a coloro che cercheranno di raggiungervi in corpo a corpo. Una volta fatti fuori i tipi con i lanciarazzi e i Majini soldato, entrate nella sala di controllo, e da lì alla prossima zona: un ascensore non dissimile a quello dove avete sfidato l'U-8. Tirate la leva di fianco al super computer (super computer e poi funziona a leve, mha!) in modo da azionare il meccanismo della piattaforma, diretta verso la sommità della stanza. Purtroppo per voi, alcuni Majini faranno di tutto per bloccarvi l'ascesa, dal bersagliarvi da balconi lontani fino a bloccarvi l'ascensore stesso. Il vostro compito sarà proprio quello di abbattere i nemici che bloccheranno il meccanismo del montacarichi dal loro lato, magari con un buon fucile di precisione. Arrivati in cima liberatevi della resistenza rimanente e proseguite verso l'area di scavi. Questa sorta di sito archeologico altro non sarà che l'ennesimo campo di battaglia contro i fastidiosi Lickers, i mostriciattoli già conosciuti nei laboratori. Attivate la corrente al generatore a nord-est della stanza e salite sull'ennesimo ascensore (anche qui potrete decidere chi mandare). Nel caso ci andaste voi, preparatevi a combattere i Lickers che si arrampicheranno sulla vostra piattaforma. Un buon trucco per risolvere in fretta la situazione, dopo esservi liberati dei primi due, è quello di sparare alle bestie mentre si stanno ancora arrampicando, così da non farle arrivare a voi e ucciderle sul colpo. Questo non vi salverà completamente dalla battaglia, dato che qualcuno sicuramente sfuggirà alle vostre cecchinate, ma è meglio di niente, dato che potreste ritrovarvi in mezzo ad una ventina di Lickers senza sapere come uscirne fuori. Appena resa sicura l'area, continuate fino alla pattumiera e spostatela fino a liberarvi la strada per il tetto del casolare chiuso dall'interno. Saltate dentro, abbassate il ponte levatoio, e dirigetevi alla prima delle due battaglie con Wesker. Wesker, come immaginabile, è un avversario molto ostico. Anzi, più che ostico, immortale, oltre che dotato di riflessi di matrixiana memoria. Le soluzioni sono due: o gli infliggete tanti di quei danni da costringerlo a scappare (così da guadagnare anche l'apposito trofeo), oppure cercate di resistere per 7 minuti, più che consigliato alla prima partita. Come prima cosa, andate ad esaminare la porta chiusa appena sulla destra. Una volta esaminata e appurata di essere chiusa, arriverà Wesker ad "aprirvela" con molto garbo. Non ci sono consigli precisi, tranne quello di girare continuamente in tondo fino allo scadere del tempo, magari facendo man bassa dei vari tesori rari in giro per le catacombe. Nel caso vogliate colpirlo, invece, è giusto che sappiate come farlo: basta nascondersi dietro una parete, aspettare che si avvicini il giusto e poi saltare fuori quando meno se lo aspetta. Massimo un paio di colpi, attenzione, perché subito dopo si lancerà letteralmente verso la vostra posizione e vi stanerà a suon di cazzotti. Alla fine dello scontro, qualunque sia stata la vostra tattica, Wesker abbandonerà il campo per lasciarvi soli con Jill. Qui le cose si fanno molto più semplici, dato che non dovremo ucciderla, ma solo staccare il medaglione di controllo mentale che ha attaccato al petto. Anche qui i modi sono due. Per prima cosa, dovrete supplicarla - tramite l'apposito tasto - così da stordirla momentaneamente e da avere il tempo di bloccarla. In seguito potrete decidere se spararle il medaglione con un'arma (attenti a non sbagliare mira) oppure strapparglielo a mani nude tramite QTE. Sicuramente usare la forza manuale richiederà più tempo, ma vi sbloccherà anche un trofeo.

RESIDENT EVIL 5 , SOLUZIONI : QUARTA PARTE , CAPITOLO 4

Ecco la soluzione del capitolo 4 .

capitolo 4.1
Arrivati al molo in legno, proseguite fino ad abbandonare la "mano artificiale" dell'uomo e ad entrare in una grande caverna. Qui farete la conoscenza di sfuggevoli ragni-zombie, comunque poco resistenti e abbattibili grazie a pochi proiettili. Nonostante possano saltarvi addosso e attaccarsi come dei polipi, risultano veramente pericolosi solo quando si presentano in vasti gruppi, a volte anche di venti o trenta esemplari. In questi casi abbandonate le pistole e imbracciate i fucili a pompa per una sana scaricata di colpi, così da abbatterne un grosso numero in una sola volta. Salite la scala in legno e attraversate il ponte di roccia sospeso, fino a scendere le gradinate e attraversare il portone. Giungerete sulla sommità di un enorme e antico complesso, manco fossero le rovine dell'ultima città dissotterrata dall'Indiana Jones di turno. Saltate dove possibile per raggiungere i piani inferiori della cittadella, fino a dividervi da Sheva a causa di un ponte abbattuto. Catapultatevi sotto, cambiate strada, e proseguite per riunirvi alla vostra compagna. Qui ritroverete gli indigeni armati di lancia e scudi, vecchie conoscenze del terzo atto del gioco. Una volta raggiunti Sheva, recatevi verso un sarcofago che dovrete aprire per forza. In coppia, spostate il coperchio per scoprire come sia solo una trappola. Non fatevi soggiogare dal trabocchetto: una botola si aprirà sotto i vostri piedi, mentre dovrete premere il tasto giusto per limitare al massimo i danni da caduta. Assicurate questa serie di corridoi a croce dalla venuta di ragni e Majini e quindi proseguite al prossimo spiazzo. Il nostro obbiettivo è la porta sul fondo della stanza, chiusa, azionabile tramite la leva al centro della zona. Sarebbe più semplice se la porta non si richiudesse qualche secondo dopo. E se non ci fossero quelle palle di fuoco a dividerci dall'uscita, certo. Con un po' di tempismo e scegliendo il percorso giusto, non vi sarà troppo difficile fiondarvi all'interno dell'area successiva, magari con l'aiuto di un Quick Time Event riservato ai più "ritardatari". Scampato un pericolo, ne arriva subito un altro. Calpestando un'altra trappola, infatti, Chris farà crollare l'intero corridoio colonnato sopra la sua testa, costringendolo ad una rocambolesca fuga con la sua compagna. Premete l'apposito tasto come dei forsennati, al fine di non far fermare Chris, e saltate dove richiesto. Ora è veramente tutto finito. Tirate le due leve per aprirvi il sentiero per il labirinto. Labirinto solo di nome, fortunatamente, dato che l'esplorazione sarà piuttosto lineare. Il vostro scopo sarà quello di tirare le leve attaccate alle statue sul vostro cammino per chiudere l'entrata precedente e sbloccare nuove strade. Niente di complicato, dato che in genere non ci saranno vie secondarie da seguire. Al massimo vi capiterà di dovervi dividere dal partner per raggiungere una leva più lontana, ma niente di più. Una volta aperto il sentiero per l'uscita, un'ombra dal passato torna a farci visita. Popokarim, mostro volante che pensavamo di aver abbattuto in precedenza sulle montagne, sembra volersi prendere la rivincita. Le soluzioni saranno due: o affrontarlo così da ucciderlo una volta per tutte, prendendo anche il bottino raro che rilascerà, oppure darsela a gambe verso l'uscita. Opzione prevista anche dagli sviluppatori, tra l'altro, dato che mostrerà un filmato completamente nuovo, e che noi consigliamo caldamente. Correte su per la lunga scalinata senza paura, dato che il pipistrello non riuscirà a reggere la nostra velocità, e in prossimità dell'uscita tenete d'occhio i Quick Time Event, così da sfuggire incolumi da Popokarim e da sotterrarlo sotto un mare di macerie, per sempre.

capitolo 4.2
Lasciatevi il cadavere di Popokarim alle spalle e salite la gradinata in pietra, fino ad arrivare ad un piccolo spiazzo bloccato da un portone e che si dirama in svariate direzioni. A quanto sembra, per poter procedere bisogna trovare una chiave, o qualcosa di simile. Tre chiavi, vi rassicuriamo noi. E non preoccupatevi di lasciare qualcosa indietro, visto che dovrete esplorare tutte le vie offerte per recuperarle tutte. Oltre a dirvi di esplorare per bene tutti i corridoi, non possiamo dirvi molto altro, se non: fate attenzione ai Majini più in alto, che convoglieranno la luce solare in un grande cristallo per generare dei raggi laser capaci di disintegrare ogni cosa al tocco. E si, noi dobbiamo passare proprio per di là. Dato che non è possibile colpire coloro che usano i cristalli, l'unica soluzione è quella di calcolare i tempi e procedere nei momenti di ricarica della pietra solare, riparandosi velocemente nelle alcove ai lati di ogni corridoio quando la situazione si fa "bollente". La zona pullula di indigeni normali e grossi, compresi quelli grossi e mascherati. Se proprio non ce la fate a tener loro nuovamente testa, allora approfittate degli stessi raggi solari per farli fuori in fretta. Ricordatevi che queste specie di laser non raggiungeranno le zone d'ombra, dove potete trovare riparo sicuro, sia in fase d'offesa che di difesa. Una volta recuperati i tre stemmi, uniteli insieme al portone iniziale e procedete verso la piramide sotterranea. Questo è il primo ed unico enigma del gioco, nemmeno così tanto impegnativo a dirla tutta, ma comunque un fresco strappo alla routine. L'unico modo per far azionare gli ascensori ai lati della stanza, così da portarci nei meandri più bassi dei tre piani della struttura, è convogliare i raggi solari nello specchio sopra di essi, aiutandosi con le altre lastre in giro per la stanza. Un rompicapo visto e rivisto, quindi, che ricorda molto quelli già apprezzati nel primo Prince of Persia, nella passata generazione, anche se ora molto più semplificato dato che gli specchi potranno ruotare solo di 180 gradi. Solo due opzioni diverse, insomma, che sommate a tutte le altre creano al massimo una dozzina di combinazioni da tentare. Per quanto riguarda il primo piano, basterà ruotare solo lo specchio in fondo, quello più vicino all'ascensore. Per i piani inferiori la storia non cambierà di molto, fatta eccezione per l'ultimo (il terzo) dove è ammantato un simpatico segreto. Infatti, come potete facilmente notare, al centro della stanza (oltre al solito specchio finale sull'ascensore) c'è anche una statua con una sfera in bocca. Dimenticando momentaneamente i montacarichi e convogliando la luce solare su questa statua, infatti, si apriranno due stanze segrete stracariche di tesori. Una volta risolto anche il terzo piano, arriverete ad un giardino sotterraneo. Giardino sotterraneo che, ci crediate o no, è il principio di tutte le atrocità della saga di Resident Evil.